P
er comprendere l'essenza della pratica del tiro al bersaglio e
le cause prime dell'impulso alla difesa territoriale nel Tirolo meridionale (oggi Trentino, n.d.t.) e necessario conoscere la struttura della Principesca Contea del Tirolo come fu fino al 1918. La liberta personale dei suoi abitanti era il presupposto fondamentale per il quale i contadini abitavano, coltivavano e gestivano
le valli, alte e ripide, del Tirolo. Essi costituivano inoltre la grande massa degli uomini atti alle armi.
Fu il conte Mainardo II, fondatore della Principesca Contea del Tirolo
(1258-1295)(3), a consolidare tale liberta concedendo ai contadini una notevole parte dei suoi beni a titolo di feudo ereditario. I contadini potevano detenere tali beni e trasmetterli in eredità dietro corresponsione di tasse di vario tipo. Ai responsabili degli organi giudiziari locali, cui competevano funzioni sia politiche che cavalleresche, era assegnata una importante mansione rappresentativa in occasioni di un certo rilievo pubblico, mansione che di fatto veniva esercitata da uomini scelti fra i contadini e gli osti.
Già negli anni 1302 e 1303 numerosi uomini scelti fra gli abili aIle
armi e fra gli iscritti negli elenchi delle imposte del distretto Thaur-Hall vennero reclutati per una azione militare nel Tirolo meridionale.
Nella documentazione storica del XIV secolo riferentesi alIa intera Contea figurano liste di iscrizione ufficiali che riportano i nomi dei componenti del consiglio regionale e di un cornitato di assistenza, comprendente nobili, cittadini comuni, abbienti e non, città, villaggi e marche circonvicine (1330). E del 1342 un'ulteriore stesura delIa lista comprendente gli aventi diritto divisi per comuni e per condizione civile ed amministrativa (stato). Anche il trasferimento del Tirolo agli Asburgo nel
1363(4) avvenne su delibera del consiglio regionale, dei baroni tirolesi, dei sacerdoti e dei laici, dei nobili e dei "comuni" e delle città del Tirolo. La legge regionale del 1404 classifica come rappresentanti politici prelati, signori, cavalieri, contadini e braccianti.
La consapevolezza dei tirolesi di godere sin dal 1363 degli stessi diritti rappresentativi delle famiglie signorili, al contrario di quanto avveniva nel resto dell'Austria, in Baviera
o anche in Lombardia, fu uno stimolo eccezionale al tempo delIa rivoluzione francese, a partire dal 1790. I tirolesi si sentivano veramente una nazione.
Johann Wolfgang yon Goethe scrisse durante il suo viaggio in Italia del 1786:
"Questa e una nazione di gente valorosa e solida e che sa di esserlo". Nel decreto del 1796 con il quale l'imperatore Francesco II concedeva la medaglia al valore per la lotta dei tirolesi contro i francesi
è scritto: " ... poiche la lotta delIa nazione tirolese si è conquistata un incancellabile onore agli occhi di tutta l'Europa".
Josef Rohrer, nel suo libro del 1796 "A proposito dei tirolesi", chiama il Tirolo "nazione fra i monti". Nel 1801 il generale francese Nansouti, durante la grande festa che celebrava l'occupazione francese di Innsbruck, fece esibire uno striscione su cui era scritto: "Viva la valorosa ed onesta nazione dei tirolesi".
Un'altra interessante citazione appare nel
libro del 1804 del conte Kaspar Sternberg "Un viaggio attraverso il Tirolo": "L'imperatore Francesco II fece il tentativo di inserire la provincia del Tirolo nel suo piano di unificazione nazionale centralizzata (ad es. l'introduzione del servizio militare obbligatorio - n.d.t.), ma tutte
le iniziative prese in questo senso, vale a dire contro la volontà di questi montanari, andarono a vuoto".
L'efficacia delIa difesa territoriale in Tirolo si basava su alcuni elementi fondamentali: innanzitutto il Tirolo era una regione montagnosa, che poteva essere difesa utilmente da nemici di forza superiore nelle strette vallate e sui passi.
Poi c'e da dire che gli eserciti dei grandi stati non erano preparati alIa guerra in montagna essendo in grado di portare assalti soltanto in formazione chiusa, il cosiddetto quadrato. Lo spiegamento di battaglioni e di reggimenti non era possibile in montagna.
Tuttavia grossi pericoli per i tirolesi si presentarono con l'invasione delle truppe francesi nel 1796 e
1797(5) in quanta erano comandate da ufficiali che non temevano di avventurarsi su per Ie valli
o in passi montani angusti.
Nella prima Guerra Mondiale dal 1915 al 1918 l'Italia non riuscì a conseguire risultati risolutivi sul confine meridionale del Tirolo, nemmeno utilizzando gli alpini,
poichè le montagne non consentivano grossi raggruppamenti di truppe d'assalto e comunque i tirolesi erano sempre in posizione di vantaggio.
Inoltre la struttura della difesa era basata sulla minuziosa conoscenza del territorio tirolese nonche sul rafforzamento delle difese naturali, cosa che permetteva di mettere in difficoltà anche grossi contingenti di truppe a fondovalle.
La difesa territoriale tirolese poteva contare sulla cosiddetta "leva di massa"(6), vale a dire su di un numero di uomini stimato fra i cinquemila ed i ventimila. I richiamati, organizzati in compagnie, prestavano servizio per un mese, dopodiche venivano sostituiti
da altri rimanendo tuttavia disponibili per ulteriori brevi richiami.
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3) Mainardo II nacque dal matrimonio di Adelaide del Tirolo con Mainardo di Gorizia. Con lui, che govemo il Tirolo fino al 1295, ebbe origine il nuovo casato dei Tirolo-Gorizia, detto anche "dei Mainardi".
4) Trapasso dei poteri suI vescovado di Trento ai Conti tirolesi e cessione della Principesca Contea del Timlo agli Asburgo. Le "compattate" del 18 settembre 1363. II vescovo di Trento Alberto di Ortemburg, carinziano, succeduto proprio nel 1363 a Mainardo di Neuhaus, al termine di una fase di trattative con il duca d' Austria Rodolfo, strinse con gli Asburgo un accordo, noto appunto con il nome di "compatta ta", per il quale ovviamente il potere temporale del vescovo fu sensibilmente ridotto.
5) Le invasioni napoleoniche, temute già da qualche anno con riguardo anche al portato cultural-ideologico della rivoluzione francese, ebbero inizio a fine maggio del 1796. Primi scontri degli Schützen tirolesi con i francesi sulle pendici meridionali del monte Baldo e nelle basse Giudicarie
6) Vedere i primi cinque articoli del Landlibell di Massimiliano 1. La struttura della difesa territoriale del Tirolo trova organico impianto durante gli anni pieni di conflitti del regno dell'imperatore Massimiliano I (1493-1519). Nella guerra contro l'Engadina i mercenari ed i poco preparati richiamati dei distretti giudiziari del Tirolo subirono la piu cocente sconfitta della loro storia nei pressi di Calva (Glorenza) nel 1499. Poco tempo dopo seguirono altre sconfitte, in particolare nel 1508, nella guerra contro Venezia. Tutto ciò rese necessario un immediato riordino della struttura difensiva del Tirolo. Massimiliano I vi provvide con il Landlibell del 1511, che rimase in vigore per successivi oltre trecento anni.
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