(m.n.) - Il libro "Faedo - Dalla Resistenza a Napoleone
all'insurrezione Hoferiana. 1796-1809" di Marco Zeni, con
presentazione di Tarcisio Corradini, che racconta la sollevazione
antinapoleonica del 1809 nel circondario di Faedo, è stato
presentato alla popolazione di Faedo dall'assessore provinciale alla
cultura Franco Panizza, dagli autori e da Giuseppe Ferrandi,
direttore della Fondazione Museo Storico del Trentino.
"Il bicentenario della rivolta capeggiata da Andreas Hofer - ha
detto l'assessore Panizza - ci offre l'occasione per approfondire il
senso della nostra storia e della storia millenaria dell'Autonomia:
non un privilegio e men che meno una regalia piovuta da chissà dove,
ma invece il riconoscimento ad un'identità di popolo che molte
figure, Andreas Hofer in questo caso, ma con lui molti altri ancora,
hanno contribuito a creare". All'evento erano presenti anche la
consigliera provinciale Caterina Dominici, assieme al sindaco di
Faedo Bruno Faustini e al locale assessore alla cultura Diego
Simoni.
C'era
talmente tanta gente in coda per assistere alla presentazione del
volume "Faedo - Dalla Resistenza a Napoleone all'insurrezione
Hoferiana 1796-1809" di Marco Zeni, con introduzione di Tarcisio
Corradini, che alla fine s'è dovuto ripiegare sulla chiesa
parrocchiale di Faedo, l'unico ambiente in grado di accogliere
tutti. E' stata quindi una serata all'insegna della storia, più
precisamente della storia locale di Faedo, raccontata nel libro di
Zeni e di Corradini nell'ambito della ribellione tirolese del 1809.
Marco Zeni e dopo di lui Tarcisio Corradini hanno brevemente
illustrato il contenuto del volume: un libro di storia locale, è
vero, di storia anche "minima" forse e di periferia, ma che grazie
all'impegno di Marco Zeni s'è trasformato in un lavoro di
approfondimento che ha gettato luce nuova sulla insurrezione
pantirolese contro l'invasione bavarese, che era appoggiata e
concretamente sostenuta dai Francesi. E'
toccato invece a Giuseppe Ferrandi, nella sua veste di direttore
della Fondazione Museo storico del Trentino, inquadrare storicamente
la figura dell'Hofer: "La storia dell'insurrezione del 1809 - ha tra
l'altro detto Ferrandi, - è l'esempio di un grande eroismo che
finisce in tradimento a opera degli amici, che si spegne
tragicamente nella delusione e nel dramma della solitudine di un
uomo chiamato ad essere eroe forse per caso. Pur tuttavia, la figura
di Andreas Hofer va studiata e sottoposta accuratamente a revisione
critica, perché in essa noi possiamo leggere la testimonianza in
embrione dell'autonomia. L'insurrezione contro la Baviera e contro i
Napoleonici può essere letta e interpretata come una insurrezione
contro la guerra, contro la violenza, contro la violazione delle
proprietà individuali, ma anche contro l'attacco alle tradizioni,
alla fede, alle norme consuetudinarie delle nostre popolazioni. Ed
il bello di questo libro è che in esso noi troviamo un vero e
proprio 'atlante' dei luoghi hoferiani in Trentino..."
Più squisitamente politico è stato infine l'intervento
dell'assessore Panizza. "Parlare oggi di Hofer e della ribellione
tirolese del 1809, lungi dall'essere esercizio di vana retorica
storica o di recupero nostalgico di epoche che non torneranno più, è
più che altro uno stimolo reale a rileggere le pagine del nostro
passato alla luce di un nuovo modo di intendere i rapporti tra le
regioni, specie fra i territori che un tempo concorrevano a formare
la macroregione tirolese. Quella che oggi noi chiamiamo Euregio. E'
infatti in direzione di una Europa dei territori che oggi stiamo
andando: un'Europa che basa la propria forza non sull'omologazione e
sul livellamento, quanto invece sulle identità ben marcate e ben
sostenute dalla convinzione e dall'entusiasmo di chi le vive in
prima persona. Ecco perché il bicentenario hoferiano può essere
considerato come il discrimine, lo spartiacque che divide un
Trentino debole nei confronti del centralismo nazionalistico da un
Trentino forte che recupera la propria identità di popolo. Un
Trentino che considera la propi popolo. Un Trentino che considera la
propria Autonomia non come un privilegio, bensì come il prodotto
naturale di una storia lunga dieci secoli, che ebbe nel sussulto del
1809 uno dei momenti chiave nel quale i popoli vicini si unirono e
si sentirono uniti." A questo rispondono le
più diverse manifestazioni che rientrano nel cartellone dell'anno
dedicato ad Andreas Hofer, "che ha un titolo profondamente
esemplificativo - ha detto ancora Panizza: - La storia incontra il
futuro. Perché è il nostro passato che si fa radice del nostro
futuro. Perché è dai grandi personaggi della nostra storia, e non
solo dall'Hofer, che possiamo trarre insegnamenti, esperienze e
valori. Sono i valori della solidarietà e della coesione, che
vogliamo trasmettere ai nostri figli come eredità irrinunciabile".
Una bella serata, quella di Faedo, alla quale hanno preso parte
rappresentanti degli Schuetzen e degli Alpini: "L'esperienza
trentina è del tutto particolare - ha ricordato a questo proposito
Franco Panizza. - Là dove altri vedono divisioni e steccati, noi
cogliamo gli elementi di unità e di vicinanza, come gli Alpini e gli
Schuetzen legati da una missione comune, essere la parte viva e
passionale delle nostre comunità".
Inaugurazione di una stele raffigurante Andreas Hofer nel piazzale
antistante la chiesa. INTRODUZIONE STORICA: Intorno alla seconda
metà del 1700 l'Europa fu interessata da una serie di guerre, tra
queste lo guerra di successione austriaca (1740-1748), combattuta da
Francia e vari alleati ger¬manici contro l'Austria. Veniva
contestata la successione al trono dell'impero della figlia dell'
imperatore Carlo VI d' Asburgo, deceduto nell 'anno 1740. Dopo
alterne vicende Maria Teresa poté affermarsi sui suoi avversari e
diede origine ad un lungo periodo di pace. L'imperatrice poté
dedicarsi ad un'ampia riorganizzazione dello Stato, al quale
apparteneva anche il Tirolo con i principati vescovili di Trento e
di Bressanone. Tra le riforme introdotte da Maria Teresa, tre sono
da ricordare in modo particolare per la loro importanza politica e
per gli effetti benefici per tutta la popolazione. Nell'anno 1758 vi
fu l'emanazione di un nuovo codice giudiziario (codex Theresianus),
che tra l'altro introduceva nei procedimenti penali l'abolizione
della tortura. ell'anno 1774 venne emanata la legge chiamata
"ordinamento scolastico generale ", che rendeva obbligatoria
l'istruzione scolastica, fino ad allora praticamente riservata alle
classi sociali più benestanti. Nell 'anno 1775 venne emessa la legge
chiamata "perequazione e descrizione dei beni stabi¬li" con la quale
si diede una precisa catalogazione della proprietà terriera e dava
una precisa misura alle entrate fiscali; nel contempo portava alla
abolizione dei privilegi del clero e della nobiltà nel campo della
contribuzione fiscale (Catasto teresiano). Queste leggi furono di
portata enorme e per quel momento storico furono ali 'avanguardia in
tutta l'Europa. L'imperatrice Maria Teresa regnò dal 1740 al 1780.
Alla sua morte le successe il figlio Giuseppe 11, il quale cercò di
continuare l'opera riforma¬trice della madre, anche se le sue idee e
le sue iniziative politiche lo fecero apparire ai con¬temporanei
troppo autoritario e centralista. Alla sua morte nel 1790 gli
successe Leopoldo TI e dopo solo due anni salì al trono dell'Impero
Francesco Il. A questi toccò di affrontare la crescente minaccia
della Francia di Napoleone Bonaparte, erede della rivoluzione
francese e dichiarato portatore dei principi rivoluzionari libertà,
fraternità, uguaglianza. Ma la volontà di imporre questi principi
portò in tutta l'Europa lutti e distruzione. Dopo il lungo periodo
di pace la guerra arrivò anche da noi. Le campagne di guerra
napoleoniche arrivarono nell'anno 1796 a Trento e da qui a San
Michele, Faedo e Valle di Cembra. Nel settembre di quell'anno San
Michele e Faedo divennero prima linea di guerra, poiché i Francesi
furono bloccati nella loro avanzata verso Salorno. Una possibile
strada per aggirare le truppe austriache veniva offerta dalla zona
di Faedo da dove attraverso la località il Sauch si poteva scendere
verso Salorno. In previsione dell'avanzata francese già nei
precedenti due mesi da patte dell'autorità tiro¬lese si era
provveduto ad organizzare una forma di difesa, con la quale venivano
impiegate vicino alla truppa regolare anche le formazioni locali
costituite in quasi ogni paese dalle compagnie degli SchUtzen (detti
in dialetto anche sizzeri o bersaglieri). È in questo momento che
entrano in scena effettiva anche gli Schi.itzen di Faedo-K6nigsberg,
appoggiati anche da altre compagnie tirolesi. In questo contesto si
inserisce la ricerca precisa e importante del Rag. Marco Zeni, il
quale con un puntuale lavoro di ricerca negli archivi di Faedo, di
San Michele ed anche di Trento e di Innsbruck esplora ed illustra la
situazione locale di quel grave momento, continuando poi a
raccogliere e catalogare materiale storico anche riferito alle
campagne napoleoniche del 1797, del 180 I e del 1808 - 1809, quando
infuriò la sollevazione di tutto il Tirolo sotto la guida di Andreas
Hofer. La ricerca di Marco Zeni è veramente importante per la storia
del nostro piccolo mondo! Tarcisio Corradini
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